mercoledì 30 gennaio 2013

Monti e la guerra dei libri scolastici

Leggo stamattina dai giornali che Mario Monti, col decreto sviluppo di dicembre, per favorire la lobby degli editori che da anni segnala gravi cali di vendite, ha deciso di congelare il provvedimento a suo tempo adottato dalla Gelmini in forza del quale le scuole sarebbero state costrette ad adottare gli stessi libri di testo per almeno sei anni nelle scuole medie e superiori e per cinque anni nelle scuole elementari.

Dal prossimo anno scolastico, perciò, ogni scuola sarà libera di adottare qualsiasi libro di testo e di sostituirlo ogni anno.

Premesso che, tra tutte le lobbies, se ce n'è una che mi sta simpatica è proprio la lobby degli editori.
Adoro i libri e vorrei che scrittori, editori e librai prosperassero.

Ma in tutti questi anni io - e come me, credo, la maggior parte dei genitori - non mi sono affatto resa conto dell'esistenza di questo provvedimento della Gelmini.

Ho, infatti, tre figli di 18, 14 e 13 anni. Hanno tutti frequentato la stessa scuola elementare, media e, ora, superiore. Talora anche nelle stesse sezioni.
Non mi è però mai capitato di poter riciclare i libri scolastici da un figlio all'altro senza subire tragedie familiari.

Troppo spesso, al rientro la sera dal lavoro, mi sono vista aprire la porta di casa da un figlio che, con l'aria tra il minaccioso e il trionfante, mi comunica che non ha potuto fare gli esercizi di matematica per il giorno dopo perchè, per risparmiare, gli abbiamo rifilato il vecchio libro di testo dei fratelli che, ovviamente, non contiene la pagina degli esercizi assegnati dalla prof.
E allora, senza nemmeno togliere il cappotto, mi tocca correre dai compagni di classe che, avendo genitori più diligenti di noi, hanno libri di testo lindi, perfettamente rivestiti e, soprattutto, aggiornati all'ultimissima edizione. Chiedere in prestito il libro, correre in ufficio a fotocopiare la pagina degli esercizi, restituire il libro al compagno diligente e ... iniziare la vera battaglia.
Tornare a casa e provare a convincere lo studente frenato nella sua formazione matematica da genitori che risparmiano sui libri di testo, che, dopo cena, dovrà rinunciare al suo torneo di play station per fare gli esercizi di matematica.

Perciò, se è vero, come titola Repubblica di oggi, che "scatta la rivolta delle famiglie contro il provvedimento di Monti che autorizza libri di testo nuovi ogni anno", io ci sarò
In prima linea.


1 commento:

  1. ...e anche i libri nuovi non sono sufficienti: la mia bambina in prima elementare ha dovuto portare all'inizio dell'anno - come tutti - una risma di carta per fotocopiare esercizi da libri diversi da quelli forniti gratuitamente dalla scuola. facendo un conto di carta, colla e quaderni pieni di fogli appiccicati, praticamente i libri li paghiamo.

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