giovedì 7 febbraio 2013

donne e politica. gioie o dolori?

Ieri sera ho partecipato a un incontro organizzato dalla Consulta Femminile Provinciale con tutte le donne candidate alle regionali nelle liste della Provincia.

Eravamo veramente tante e avevamo un minuto per presentarci, per parlare del fiore all'occhiello del nostro programma e, nella seconda tornata, un minuto e mezzo per parlare delle nostre proposte per il mondo del lavoro e il superamento della attuale situazione di crisi.

Ovviamente, con tempi così contingentati, era impossibile dire qualcosa più del titolo dell'argomento che si sarebbe voluto trattare, se ne avessimo avuto il tempo.

Nonostante ciò, l'incontro mi ha fatto riflettere.

Sono rimasta estremamente colpita dalle notevoli competenze e dall'alta professionalità delle donne presentate da più o meno tutte le liste.

Di molte di loro non condivido l'appartenenza politica, le idee e, talora, anche le proposte. Ma ciò nonostante ho trovato donne  serie, determinate e, soprattutto, preparate.

Magari i nostri organi istituzionali avessero al loro interno competenze di quel livello!

E ciò mi porta a fare alcune riflessioni.

I partiti (con alcune eccezioni) hanno fortunatamente interpretato l'obbligo della parità di genere nelle liste regionali come occasione per inserire nella propria squadra figure femminili di alto livello.

Figure femminili che, seppur ormai presenti in gran numero nel mondo del lavoro e delle professioni, erano rimaste sinora un pò lontane dalla politica.

L'obbligo del rispetto della parità di genere nella composizione delle liste ha costretto i nostri politici (spesso a malincuore) ad andarle a cercare e a convincerle a partecipare.

E questo non può essere che un bene.

Non tanto per un malcelato senso di "appartenenza" o rigurgiti di vetero-femminismo, ma perchè sono fermamente convinta che un corpo politico un pò più al femminile possa solo far bene alla politica e all'Italia.

Perchè uno sguardo diverso, più pratico e concreto ma, nello stesso tempo, più sensibile, più multisettoriale - come può essere quello di una donna da sempre abituata a occuparsi e dividersi tra esigenze di lavoro e di cura della famiglia - potrà sicuramente fornire uno strumento in più per la soluzione degli innumerevoli problemi che la gravissima crisi economica costringerà i nostri politici ad affrontare.

Perchè se la politica che rifiutiamo, quella che ci ha disgustato in questi anni è quella sporca, fatta di affiliazioni, di malaffare e di disprezzo per il bene pubblico, le donne - non tanto per ragioni cromosomiche o di genere, ma proprio perchè nuove entrate e diverse - costringeranno gli attuali apparati a mettere in discussione e, comunque, a mettere in disordine le logiche di potere costituite e costruite in questi anni dagli uomini.






5 commenti:

  1. Sono perfettamente d’accordo con te e sono anche convinta anche che, se esiste ancora una possibilità di dare una svolta alla politica, di sperare veramente in un cambiamento delle cose e proprio’ grazie all’arrivo di un maggior numero di donne ai vertici della politica e dentro alla politica. Solo per il fatto di essersi dovute conquistare questo diritto , di aver dovuto combattere per essere ritenute di pari dignita’ rispetto agli uomini e specialmente di dover combattere ancora oggi per farsi spazio all’interno dei partiti, le rende comunque migliori e piu’ apprezzabili , qualunque sia la loro identità politica! Naturalmente non le considero tutte uguali perche’ , a mio avviso, i valori di cui sono portatrici fanno, all’interno della categoria, la vera e netta differenza, ma mi sento comunque di ringraziarle per lo sforzo immenso che, in quanto donne, mamme, mogli, single e quant’altro, fanno per partecipare a un’ esperienza politica importante, non sempre facile , facendosi spazio in universo prevalentemente maschile e mettendosi comunque in gioco !
    Le donne sono elettrici, ma devono anche essere elette e avere la consapevolezza che essere elette da la possibilità di migliorare qualcosa, la nostra società, la nostra vita e quella dei nostri figli.
    Cio’ che i fa riflettere è il fatto che siamo dovuti arrivare alle quote rosa, cioè all’obbligo la presenza femminile all'interno di amministrazioni pubbliche che invece dovrebbe essere qualcosa di ovvio, così come lo e’ la presenza maschile. Noi donne comunque dobbiamo essere consapevoli di essere le vere protagoniste di questo cambiamento, dobbiamo essere parte attiva della vita politica e comprendere il ruolo centrale che dobbiamo assumerci se crediamo veramente che un cambiamento sia possibile..
    Vorrei concludere (inizio ad essere decisamente prolissa) dicendo che siamo l’unica speranza di cambiamento per il nostro parse..quindi VIVA le donne..FORZA alle donne …VOTIAMO le donne..VOTATE MARZIA GIOVANNINI!!

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  2. Mi spiace ma nessun rispetto per elettrici, candidate e tantomeno elette di Lega e PDL.
    P.S.: cambierei l'immagine del post, sbaglio o raffigura Barbara D'Urso? Se non è lei le assomiglia così tanto che sarebbe comunque opportuno eliminarla, per evitare di imbrattare la pagina con l'immagine di una squallida cortigiana, per usare un eufemismo, del ducetto brianzolo.

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    1. benchè anonimo, accetto il suggerimento e cambio la foto del post (anche se non ho bene idea di che faccia abbia Barbara D'Urso).

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  3. Brava, questa sì che va bene ...

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  4. L'ANONIMO E' TUO SOCIO..SENONCHE' MIO COMPAGNO DI VITA E PADRE DEI MIEI 4 FIGLI!!!

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