mercoledì 13 febbraio 2013

la fatica delle bimbe molestate

E domani mi tocca l'ennesimo processo penale in cui andare a difendere le sorti di una ragazza che, da bimba, è stata sessualmente molestata dall'anziano porco di famiglia (nonno, zio, compagno della mamma).
E mi prende un pò di sconforto.
Perchè va bene il garantismo, va bene la presunzione di innocenza, va bene che il reato è punito con una pena elevatissima e che è apprezzabile lo sforzo di condannare solo se vi è certezza, van bene i tre gradi di giudizio, ma ogni tanto, spesso quando i giudici sono uomini, mi chiedo perchè sia così difficile far loro capire quanta fatica, quanta sofferenza, quanto imbarazzo, quanti sensi di colpa ci siano dietro a queste bimbe che denunciano.
E allora, dopo un pò di anni che le accompagno in questa fatica, mi viene da pensare che, forse, se la pena prevista per questo tipo di reati fosse meno pesante, se invece del solo carcere si pensasse anche a delle pene alternative, minimamente riabilitative, forse si arriverebbe a giudicarli prima questi amorevoli signori. 
E allora finalmente le bambine riprenderebbero a dormire senza incubi.

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